Minecraft. Le prove by Suyi Davies

autore:Suyi Davies [Davies, Suyi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-10-11T12:00:00+00:00

CAPITOLO DICIASSETTE

* * *

«D’accordo, senti» dice DragoMannaro. «Dovremo trovare i materiali necessari per costruire un Wither.»

«Scusa, cosa?» chiedo, incredula.

«Dovremo trovare i materiali» ripete lei. «Ma tu costruirai il Wither. Se lo genera qualcun altro, e poi lo combattiamo e lo sconfiggiamo, la vittoria sarà attribuita a quella persona. Devi farlo tu.»

Abbiamo intrapreso il viaggio per il primo punto di riferimento sulla mia mappa: il luogo indicato come SECONDA PROVA. Secondo DragoMannaro, che a quanto pare conosce ogni anfratto di Anarchia come il palmo della sua mano, non è tanto la posizione del Wither, ma di tre teschi di Wither. Secondo la sua spiegazione, i tre teschi e quattro blocchi di sabbia delle anime sono gli oggetti che ci servono per costruire ed evocare un Wither. Dopodiché, devo ucciderlo.

«Come mai lo scopro solo adesso?» chiedo. «E poi, mi stai dicendo che l’Ocury vuole che costruisca un mostro e poi lo combatta solo per completare una Prova?»

«Non è solo quello» risponde lei. «Quando uccidi un Wither, questo lascia dietro di sé una stella del Nether. Devi portare la stella sulle montagne e posizionarla su un faro già costruito. Quel faro ci trasporterà alla Terza Prova. Non esiste un’alternativa.»

«Creeper!» avviso, mentre il mostro si avvicina. Stiamo avanzando di notte, un centimetro alla volta, evitando quanti più mostri possibile. Ma a volte qualcuno si accorge di noi e non abbiamo altra scelta se non difenderci.

Saltiamo di lato quando il creeper si getta verso di noi, sibilando e poi esplodendo. Brontolo si trova nelle immediate vicinanze, ma non si fa niente. Soffia e aspetta che ci rimettiamo in cammino.

Abbiamo trascorso due giorni lungo la strada, oltrepassando la villa nel bosco e la foresta, per tornare nella prateria. Ma dobbiamo ancora raggiungere il villaggio. DragoMannaro dice che non si chiama “terreno di caccia” per caso, visto che è lì che si radunano molti anarchiani. Mi spiega che sono stata davvero fortunata a non imbattermi in una banda.

«Se vogliamo sopravvivere al viaggio» dice, «sarà meglio imbattersi in un Enderman che in un anarchiano.»

Siamo per strada da giorni, così decidiamo di fermarci e di resettare i nostri punti di generazione. La prateria è immensa, senza alberi, quindi decidiamo di creare una base sotterranea. DragoMannaro piazza un po’ di torce. «Così i mostri non si genereranno vicino a noi» commenta. Poi estrae una pala di ferro e scava alla svelta, mentre io rimango di guardia, pregando silenziosamente che nessun mostro si avvicini.

Ovviamente la preghiera cade nel vuoto. Devo affrontare due zombi, un ragno e uno scheletro che vengono verso di noi. In men che non si dica, DragoMannaro è sottoterra con una torcia accesa e mi invita a seguirla. Entra anche Brontolo, quindi sigilliamo il nostro covo.

«Va bene» dice. «Dobbiamo pensare a una strategia e aspettare l’alba.»

Non c’è tempo per le chiacchiere. Senza indugiare resettiamo i punti di generazione, accompagnati solo dai versi e dai gemiti di uno o due zombi sopra di noi. Veniamo circondate dalla dolce incurvatura del nuovo punto di generazione, il tempo passa e, quando riemergiamo alla luce, anzi, alla buioluce fioca dell’alba, un’altra notte è trascorsa.

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